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Guida al parquet

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Formati di parquet

Esistono molteplici formati di parquet e denominazioni degli stessi e, anche se non esistono denominazioni ufficiali, la seguente classificazione viene riconosciuta pressoché ovunque come quella standard:

Listello: formato più diffuso 70×500 mm
Listone: formati più diffusi 90×700/1000 mm
Plancia: formati più diffusi 120×1000/1400 mm
Maxiplancia: formati più diffusi 140/190×1800/2200 mm
2 strip: due strisce di listelli di dimensione ca. 70×300/400 mm incollati su un unico supporto di dimensione ad es. 125×1300 mm
3 strip: tre strisce di listelli di dimensione ca. 70×300/400 mm incollati su un unico supporto di dimensione ad es. 205×2200 mm
Lamparquet: tipico del massello tradizionale, formato 50/60×300/500

Tipi di parquet

Premessa: il parquet è un pavimento in legno che viene utilizzato da secoli per arredare e rendere più confortevoli gli ambienti delle abitazioni, in primo luogo perché, provenendo dalla lavorazione di materiali disponibili in natura, ogni parquet risulta essere un “pezzo unico”. Va ricordato che un parquet, per essere definito tale, deve avere uno strato di usura in legno (quello superiore dove si cammina) di almeno 2,5 mm di spessore.
Il legno utilizzato per produrre i parquet arriva da tutti i continenti. Ognuno di essi appartiene alla categoria dei legni duri: essi si contraddistinguono per avere delle buone doti di stabilità, mantenendo al contempo un’ampia gamma di scelta tra colore, tonalità e venatura.

I parquet si suddividono in CHIARI (ad esempio abete, acero, rovere, faggio ecc.), BRUNI (iroko, teak, olivo, noce, acacia ecc.), ROSSI (ciliegio, doussié, merbau ecc.) e SCURI (wengé, jatoba, kosipo ecc.).

I parquet per le abitazioni sono fondamentalmente di tre tipi, tradizionale, prefinito multistrato e prefinito massello.

Parquet tradizionale
Questi tipo di parquet viene venduto grezzo, è costituito integralmente da legno e va levigato e lucidato prima di essere calpestato.
A causa dei prolungati tempi di attesa per la posa, la levigatura e la verniciatura (fino anche a 40 giorni prima di poter calpestare il pavimento) e dei costi piuttosto elevati, il parquet tradizionale ha perso negli anni diverse quote di mercato. Attualmente gli viene preferito di gran lunga il parquet prefinito, le cui quote di mercato in Italia si aggirano ormai attorno al 65% (contro il 35% circa del tradizionale.

Parquet prefinito multistrato
Questo tipo di parquet rappresenta oggigiorno la più diffusa tipologia di pavimento in legno nel nostro paese. Come dice il nome stesso, il multistrato è costituito da diversi strati, anche di legni diversi fra loro: gli strati inferiori sono di legno di qualità inferiore, mentre quello superiore è di legno pregiato (essenza) e dev’essere di almeno 2,5 mm di spessore.
Gli strati possono essere due o tre in base al fatto che ci sia, oltre all’essenza, solo uno strato di legno poco pregiato che integra il sistema di fissaggio delle aste, oppure due strati, uno dei quali viene definito di “bilanciamento” (il suo scopo è quello di assicurare una maggiore stabilità evitando le deformazioni dovute al tempo e all’usura).
Le giunture vengono calibrate per garantire complanarità tra i vari listoni di parquet con incastri che rendono il supporto perfetto per la posa in opera.
Il costo minore è dovuto al fatto che la levigatura e la verniciature vengono eseguite in fase di produzione, industrialmente, di conseguenza non servono lavorazioni successive alla posa, senza contare che in questi casi il pavimento diviene calpestabile nel giro di 24 ore.

Parquet prefinito massello
Questo tipo di parquet rappresenta probabilmente il miglior compromesso fra tradizionale e prefinito multistrato.
La levigatura e la verniciatura avvengono in fabbrica, abbattendo i costi, ma mantiene il fascino del legno massello, aggiungendo tuttavia i vantaggi del prefinito, come la qualità delle vernici, i tempi di posa piuttosto rapidi e costi di posa ridotti.

Tipi di posa

Una delle caratteristiche più interessanti e creative dei pavimenti in legno riguarda la loro posa, o meglio, i vari tipi di posa. Sfruttando le caratteristiche naturali del legno, come le venature, e le forme o le dimensione dei tasselli, è possibile dar vita a disegni particolari a seconda dei gusti, magari tenendo conto del fatto che lo stile di un’abitazione sia più classico, rustico o magari moderno.
Di seguito elenchiamo le 4 principali geometrie di posa:

CASSERO IRREGOLARE O TALDO DI NAVE
I singoli elementi vengono posati nel senso della lunghezza, disposti in modo irregolare e variati l’una rispetto all’altro: possono essere posati paralleli oppure in diagonale, a seconda degli spazi o dei gusti.

CASSERO REGOLARE
I singoli elementi vengono posati sempre nel senso della lunghezza ma le giunzioni di testa devono essere realizzate in posizione costante rispetto a ciascun elemento della fila precedente: anche in questo caso la posa può essere parallela o diagonale.

POSA A QUADRI
I singoli elementi vengono posati in modo da creare un quadrato che diventa l’unità di posa. L’ordine dei quadri può essere parallela o diagonale.

SPINA DI PESCE
Gli elementi vengono posati a 90° fra di loro, in file parallele e in modo che la testa di uno si unisca al fianco dell’altro. L’aspetto finale è una spina di pesce, oppure una L ripetuta costantemente, in grado di fornire un effetto ottico notevole.

Tecniche di posa

Va ricordato che il parquet tradizionale necessita sempre di essere incollato (o addirittura inchiodato in alcuni casi), mentre il prefinito consente sostanzialmente 2 tipi di posa:

Posa con colla
E’ in assoluto il sistema più usato per la posa del parquet. Prevede che gli elementi vengano incollati al massetto con l’aiuto di speciali collanti.
E’ fondamentale che il fondo sia asciutto e non presenti tracce di umidità. La colla va correttamente dosata, in modo che non risulti in eccesso e crei irregolarità, e va tirata per bene con una spatola.
E’ assolutamente fondamentale lasciare uno spazio di circa 1 cm lungo il perimetro della stanza per consentire le normali dilatazioni del pavimento di legno negli anni. Questi spazi verranno poi nascosti dai battiscopa.

Posa flottante
Questo tipo di posa sta prendendo sempre più piede negli ultimi anni. I listelli del parquet in questo caso vengono incastrati fra loro secondo una logica “maschio-femmina” grazie a svariati tipi d’incastro automatico (ogni produttore ha le proprie tipologie d’incastro).
In questo caso la posa non avviene sul massetto, bensì su uno strato di polietilene espanso a cellule chiuse steso sopra di esso. Questo film evita la risalita dell’umidità, attenua i rumori dovuti al calpestio e minimizza eventuali difetti di posa. La posa flottante è la più rapida (subito calpestabile) e la più economica, ma anche in questo caso è indispensabile lasciare un giunto perimetrale di alcuni millimetri per la dilatazione del pavimento.

Parquet e riscaldamento a pavimento
Sia la posa flottante che quella incollata sono in genere compatibili col riscaldamento a pavimento, tuttavia ci sono dei contro. La posa flottante per esempio, garantisce una minor trasmissione del calore, quindi, per non penalizzare eccessivamente le rese del riscaldamento, è consigliabile non utilizzare listelli di spessore superiore ai 10 mm.
Bisogna considerare inoltre che ci sono essenze sconsigliate nel caso di presenza di riscaldamento a pavimento, per esempio il faggio, che tende a fessurarsi. E’ buona norma informarsi presso il venditore o l’installatore prima di compiere scelte affrettate

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